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L’incontro con le Artiterapie nel Salotto Alzheimer della Capitale

Nel mondo occidentale l’invecchiamento della popolazione sta determinando una profonda trasformazione della struttura demografica della società. Basti pensare che in Italia l’evoluzione della popolazione anziana è tra le più significative al mondo per intensità e velocità.

Definire in cosa consista l’invecchiamento normale sul piano fenomenologico, morfologico e funzionale è un’impresa complessa. In ambito gerontologico, infatti, il concetto di normalità non ha una chiara definizione a causa dell’estrema variabilità che caratterizza il modo di invecchiare di ciascun individuo e della mancanza, con l’avanzare dell’età, di un netto confine tra fisiologico e patologico. Questo è poi particolarmente vero per l’invecchiamento cerebrale, in cui fattori genetici e le influenze ambientali hanno un particolare rilievo e per le caratteristiche psicologiche ed affettive dell’anziano.

Per molti individui la vecchiaia rappresenta un periodo difficile, spesso caratterizzato da condizioni di perdita, sia reale che vissuta come tale. È questa infatti l’età del pensionamento, con una conseguente diminuzione del ruolo sociale e dello stato economico, del distacco dai figli, della perdita del coniuge, della malattia e della ridotta autosufficienza.

La necessità di doversi adattare a situazioni nuove può essere percepita come compito estremamente impegnativo, a volte impossibile, che porta l’anziano a rifuggire la novità. Da qui la tendenza alla dogmaticita’, all’asserzione ostinata dei propri convincimenti, che diventano un mezzo di difesa e di mantenimento del sé in un ambiente che cambia. In aggiunta a questa difficoltà di adattamento possono intervenire anche deficit sensoriali e cognitivi, che ostacolano ulteriormente la capacità di risposta ai cambiamenti dell’ambiente.

Il mantenimento della qualità di vita e la conservazione dell’identità della persona appare ancora più necessario nei casi in cui l’invecchiamento è caratterizzato da una fragilità con un rischio elevato di disabilitá e dipendenza come nelle demenze senili (demenze primarie o degenerative, demenze secondarie o infettive, demenze vascolari,) demenza di Alzheimer. Si rivelano particolarmente importanti e determinanti il settore socio-ambientale in cui il paziente vive ed il supporto della medicina che insieme consentono un equilibrato processo di invecchiamento, vissuto all’insegna della “salute” e del benessere. L’anziano fragile ha un elevato bisogno di sostegno sia in ambito emotivo che sociale, per sentirsi motivato a vivere e per non cadere vittima di stati d’ansia e di depressione.

Le Artiterapie integrate possono offrire un intervento riabilitativo importante ed efficace attraverso:

– La creazione di un setting dove gli individui e i caregivers possono vivere una dinamica diversa da quella della dipendenza quotidiana;

– L’amplificazione dei canali comunicativi attraverso l’utilizzo del linguaggio non-verbale (contatto corporeo, movimenti, gestualità, espressioni del viso, distanza interpersonale, postura, sguardo) e il linguaggio paraverbale (volume, altezza, timbro, intensità della voce, velocità dell’eloquio, fluidità);

– L’amplificazione dei canali espressivi e relazionali grazie all’utilizzo del linguaggio sonoro-musicale, psico-corporeo, artistico e teatrale.

Le Finalità:

  • Riabilitativa: con il miglioramento della qualità della vita e del benessere dell’individuo, l’intero nucleo familiare acquista un nuovo equilibrio. Il paziente inoltre, percependo intorno a sè attenzione e stimoli manifesta una maggiore disponibilità alla relazione.

Le Metodologia:

  • Intervento socio-ambientale.

  • Terapia Cognitiva (La ROT).
  • Artiterapia Integrata di gruppo (individuo, familiari e figure assistenziali). Il lavoro viene svolto in èquipe con una psicologa esperta in Artiterapie che guida il gruppo, ne orienta gli interessi, stimola le reazioni, favorisce le relazioni.

I Destinatari:

Persone affette da demenza, anziani fragili (demenze senili, demenza di Alzheimer), caregivers, familiari figure assistenziali, O.M.A.D..

Gli Obiettivi:

  • Riabilitazione cognitiva e affettiva: attraverso la musica, la parola, il tatto, il coinvolgimento, si intende stimolare le risorse cognitive residue dell’individuo, potenziandone le capacità.

  • Sostegno nella sfera interpersonale:

  • Espressione emotiva e comunicazione, socializzazione, motivazione e attivazione dell’individuo.

  • Miglioramento delle dinamiche relazionali con l’ambiente e i caregivers;

  • Luogo di “respiro” e di sostegno informativo e psicologico per i familiari;

  • Indicazioni sulle modalità comportamentali e comunicative per una migliore e più indicata gestione dell’individuo in ambiente domestico e comprensione della malattia e delle sue evoluzioni.

Modalità di articolazione del Progetto:

Il progetto delle Artiterapie integrate consiste nell’attività riabilitativa come proposta d’intervento all’interno del Salotto d’Alzheimer.

Si articola in uno o più incontri settimanali di due ore e consiste in:

  • una fase pre-laboratoriale: il ricevimento e l’inserimento nel setting;
  • una fase laboratoriale: l’attività espressiva e la riabilitativa;
  • una fase post-laboratoriale: l’uscita;